L’uso della diga dentale, risale al 1908. È Uno strumento indispensabile in odontoiatria, garantisce, infatti, un trattamento più sicuro, pulito e duraturo. La diga è composta da un foglio di lattice (o altro materiale privo di lattice per pazienti allergici), un telaio tendi-diga in acciaio inox e un gancetto per l ‘ancoraggio sui denti.

La tecnica per il posizionamento è semplice: il dentista applica un foglio di lattice (o di altro materiale gommoso) attorno al dente su cui deve lavorare. In pratica, sulla diga dentale vengono praticati dei fori, che scorrono attorno ai denti interessati, li circondano e li isolano dal resto della bocca.

Con l’isolamento del campo operatorio il paziente si sente meno vulnerabile perché la diga protegge le mucose dall’azione delle frese che potrebbero causare lesioni dei tessuti molli e della lingua.

Durante le terapie canalari (devitalizzazioni) protegge dalla deglutizione di disinfettanti che sono a base di ipoclorito di sodio e dall’ingestione accidentale degli strumenti, usati per le devitalizzazioni, strumenti appuntiti e pericolosi se ingeriti o inalati.

La diga dentale fa argine anche nei confronti dei residui delle vecchie otturazioni in amalgama d’argento da rimuovere: una garanzia in più per scongiurare un’eventuale ingestione del mercurio, in esse contenuto.

Ma la sicurezza, assicurata dalla diga è ancora più ampia: mentre lavora sul dente interessato, il dentista non entra in contatto con sangue e saliva.

Si riducono perciò i rischi di infezioni crociate. I progressi dell’odontoiatria hanno portato ad eseguire interventi ad alto profilo con una gestione integrata delle procedure: disinfezione dello strumentario e gestione delle fasi di preparazione, riordino, sterilizzazione. Il telino in lattice è un ulteriore fattore di innalzamento dello standard igienico.

La cavità orale è infatti una fonte di contaminazione per l’alta carica microbica presente.

La saliva contiene infatti, 10 elevato 8 batteri/ml, durante un’otturazione il contatto con la saliva può perciò rappresentare un rischio di recidiva di carie e, al tempo stesso, di una non efficace e duratura adesione dell’otturazione in resina composita al dente.

Grazie all’utilizzo della diga, invece, la durata dell’otturazione aumenta sino a 10 e più anni.

Ma il piccolo foglietto di gomma rappresenta anche un comfort accessibile: da noi non ha costi aggiuntivi ed è ben tollerato anche dai pazienti con riflesso del vomito spiccato, infatti la diga consente di non avere l’aspiratore in bocca durante il trattamento e alla lingua di muoversi senza troppe costrizioni.

Per chi soffre di claustrofobia, sul foglietto, può essere praticato un foro per il passaggio dell’aria anche dalla bocca.

Anche per quanto riguarda la durata della seduta, nessuna controindicazione né allungamento dei tempi alla poltrona: l’isolamento del campo operatorio avviene rapidamente – sia che venga effettuato per un solo dente sia che si debbano isolare diversi elementi dentari – ed è consigliato in tutti i pazienti, bambini e adulti.